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8 giugno 2014
Clean Up the Med: Spiagge e fondali puliti a Molfetta
L’iniziativa si terrà domenica 8 giugno, alle ore 9 (località Prima Cala)
Puliamo il mare. Il circolo di Legambiente di Molfetta rinnova l’appello, anche quest’anno, con l’operazione Clean up the Med, Spiagge e Fondali puliti.
Al fianco di Legambiente, altre cinque associazioni di volontariato (Agesci, Cngei, Scout d’Europa, Circolo della Vela Nucleo Sub, Misericordia). Il Comune di Molfetta e l’Asm patrocinano l’operazione; collabora anche la Capitaneria di Porto di Molfetta che sovrintende allo svolgimento in sicurezza delle operazioni subacquee.
“Si tratta di una storica campagna di Legambiente”, spiega la presidente del circolo, Giovanna Grillo. “La salute del mare passa, naturalmente, anche per la sua pulizia, tenuto conto che il beachlitter (il rifiuto da spiaggia) è ormai diventato una vera emergenza”. I monitoraggi più recenti, effettuati da Legambiente Nazionale, descrivono una situazione preoccupante. È la plastica il nemico quantitativamente più ingente (oltre il 65%): dalle bottiglie agli shopper, dai tappi al polistirolo, ai secchi, alle stoviglie usa e getta. Poi, i mozziconi di sigaretta, i rifiuti sanitari (cotton fioc, assorbenti, preservativi, blister), i materiali edili. Materiali, tutti, pericolosi per la salute del mare e della sua fauna: accade sempre più spesso che gli animali muoiano per soffocamento dovuto all’ingestione accidentale di rifiuti. Inoltre, le microplastiche ingerite dagli organismi acquatici sono la causa principale del disequilibrio della catena alimentare e dell’intero ecosistema marino.
“È importante che la città recepisca questo momento non solo nella sua valenza simbolica, ma anche come opportunità di riflessione sui problemi, globali e locali”, prosegue Giovanna Grillo.
La situazione della costa di Molfetta non è mutata negli ultimi anni. Gli accessi al litorale, la fruizione delle spiagge pubbliche (comunque troppo esigue), i piccoli e grandi abusi, al di là di qualche eccezione, permangono, rendendo difficile la vita del mare e quella dei cittadini che vorrebbero fruirne.
Circolo Legambiente di Molfetta
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Comunicato stampa
7 ottobre 2013
Legambiente Puglia su maxitruffa da 150 milioni per il nuovo porto di Molfetta
«Urge fronteggiare due emergenze: la rimozione delle migliaia di bombe presenti sui fondali del porto e il completamento dell’opera con nuove modalità che garantiscano la sicurezza dei lavoratori del mare, dei cittadini e dell’ambiente»
La posizione di Legambiente Puglia, all’indomani della notizia sulla maxitruffa da 150 milioni di euro per il nuovo porto di Molfetta, è ferma su due precisi cardini: la messa in sicurezza del porto stesso e la necessità di intervenire per la rimozione dei residui bellici presenti sui fondali dell’area.
«L’inchiesta coordinata dai sostituti procuratori Giuseppe Maralfa e Antonio Savasta – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – fa emergere con prepotenza l’urgenza di trovare una soluzione al porto di Molfetta. È evidente che è necessario terminare la bonifica dell’area dalle migliaia di ordigni bellici che giacciono sui fondali e, se fossero confermate le notizie che stanno circolando in queste ore, bisognerà contemporaneamente affrontare e risolvere la questione della colmata realizzata con materiali inquinanti. Insomma va garantita la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini evitando la pericolosa dispersione di inquinanti nell’ecosistema marino. Tenendo conto di queste priorità, bisognerà poi pensare a come completare quest’opera faraonica in maniera intelligente. Infatti adesso il pericolo è che questo cantiere diventi una delle ennesime opere incompiute che punteggiano il nostro panorama nazionale. Per questa ragione dovremo tutti sforzarci di trovare una formula che ne garantisca la sostenibilità sia sotto il profilo economico e sia sotto quello ambientale».
Legambiente mette in evidenza anche la peculiare ubicazione dell’opera che interessa un territorio particolarmente sensibile, perché si affianca e in parte si sovrappone ad aree di notevole interesse ambientale e paesaggistico: il centro storico ed il vecchio porto di Molfetta (il primo sito in Provincia di Bari ad essere assoggettato a vincolo paesistico, fin dal 1967), una prateria sottomarina di Posidonia Oceanica (dichiarata “Sito di Importanza Comunitaria”) e l’oasi avifaunistica di Torre Calderina (un nodo strategico nella rete ecologica regionale).
Proprio tenendo conto dell’importanza di questo sito, Legambiente, già nel 2004 aveva assegnato al Comune di Molfetta una “Bandiera Nera” (il poco ambìto riconoscimento con cui l’associazione segnala annualmente coloro che compromettono l’ambiente costiero e marino) motivata, tra l’altro, proprio dalla procedura poco trasparente con cui all’epoca si stava progettando l’ampliamento del porto molfettese. Diversi pure gli esposti formulati dal Circolo Legambiente di Molfetta sull’impatto ambientale dell’opera e sugli adempimenti previsti dal provvedimento di VIA rilasciato dal Ministero dell’Ambiente con decreto n. 648 del 23 giugno 2005.
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Spiagge pulite 2013
Appuntamento domenica 2 giugno alle 9.30 alla prima Cala
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L’Operazione Spiagge e Fondali puliti, ovvero la più classica delle azioni del volontariato di LEGAMBIENTE, quest’anno vede assieme la partecipazione di altre 5 associazioni quali Azione Cattolica, scout CNGEI, WWF, il gruppo Sub del Circolo della Vela, Terrae, Eco@lfa ed il Comitato di Protezione dell'Oasi Naturale di Torre Calderina.
Domenica 2 giugno 2013, dalle 9.30, in località Prima cala i volontari di queste associazioni assieme a tanti cittadini, effettueranno, armati di guanti e sacchi, sia la pulizia della spiaggia che dei fondali antistanti.
Infatti le associazioni di tutela del mare assieme al gruppo SUB del Circolo della Vela di Molfetta stazioneranno con alcuni subaquei nelle acque antistanti la spiaggia della Prima Cala per ripulire i fondali da oggetti ingombranti e inquinanti.
All'evento, quest’anno, parteciperanno i sub del Comitato di protezione dell’Oasi Naturale di Torre Calderina ed i ragazzi dell'istituto ITCGT Salvemini in possesso di brevetto SuB che, accompagnati in acqua dall'istruttore sub Daniele Marzella del Circolo Vela Molfetta, chiuderanno in bellezza il Progetto "Vivere il Mare ".
Decine di volontari ripuliranno, in contemporanea, i tratti di spiaggia libera a sud e a nord della Prima Cala e che sono molto frequentati nella stagione estiva.
Durante la pulizia della costa Pietro Capurso si rivolgerà ai bagnanti dando spunti di riflessione circa gli effetti inquinanti che negli anni producono i rifiuti abbandonati in spiaggia.
Le associazioni promotrici, vogliono con questa iniziativa riaffermare il loro SI a piani spiagge che valorizzino le nostre coste, all’accesso libero in spiaggia per tutti, al turismo responsabile e rispettoso dell’ambiente costiero. Vogliono dire NO alle spiagge blindate, all’edilizia abusiva e pericolosa, allo sfregio dei fondali, del mare e di tutte le sue forme di vita.
Aspettiamo, quindi, tutti i cittadini a dare il loro contributo a questa giornata di volontariato ecologista per iniziare nel modo più responsabile e corretto la stagione balneare.
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Comunicato Stampa
19 giugno 2012
Il Nuovo Porto: un Ecomostro incompiuto destinato ai nostri figli
Era settembre del 2006 quando la allora Giunta Comunale approvò il progetto definitivo del Nuovo Porto Commerciale di Molfetta: spesa complessiva 69 meuro e completamento previsto in aprile del 2015, poi rivisto nel 2008 nell’importo che si incrementò a 72 meuro.
Ricordiamo che questa opera è seconda nell’Adriatico, come importi spesi e complessità progettuale, al “Mose” di Venezia ovvero ad un’altra realizzazione di dubbia efficacia nella protezione della laguna veneta dalle alte maree.
Errori e distrazioni progettuali hanno consentito che nascesse un gigantesco Ecomostro di cui oggi, anche alla luce della richiesta Regionale di revoca della delega delle competenze fatta nei confronti della amministrazione Comunale, i cittadini molfettesi avvertono la pericolosità del suo probabile abbandono e mancato completamento.
“Oltre alle motivazioni che la Regione porta alla richiesta di revoca delle competenze del Comune sul nascente Porto, noi di Legambiente” afferma Cosimo R. Sallustio presidente del circolo Legambiente di Molfetta “vogliamo ricordare, così come da noi più volte denunciato, le colpevoli omissioni progettuali in materia ambientale e le responsabilità di chi al Comune doveva controllare che questa realizzazione non provocasse danni alle risorse marine ed alla pesca”.
In breve riassumiamo le tre principali “distrazioni” progettuali:
· La sottovalutazione dell’enorme giacimento di ordigni bellici depositati in fondo al Porto; tutti sapevano e istituti come l’ISPRA avevano quantificato in 6-7mila le varie tipologie di bombe presenti nel fondo del Porto (vedi su You tube la puntata di Linea Blu della RAI del 20 agosto 2011)
· I tecnici progettisti non avevano previsto i nuovi e pericolosi “moti ondosi” che questa opera avrebbe creato durante le mareggiate
· Nelle carte progettuali le aree dove si era sviluppata l’utilissima alga Poseidonia erano segante lontano dall’area portuale
A causa di queste “distrazioni”, già causa di enormi danni ambientali ed economici alla città, in questi anni ci sono stati:
· La bonifica di circa mille ordigni bellici (sui 6-7 mila presenti nel fondo) che ci ha fatto pagare un pesante risarcimento di circa 8 milioni di euro alla ditta Cmc&C per il blocco dei lavori a cui è andata incontro a seguito del protrarsi delle operazioni di bonifica; una multa che potremo pagare nuovamente in quanto le bombe presenti sui fondali sono ancora tantissime;
· I nuovi “moti ondosi” che si creano in presenza di forti mareggiate costringono i pescherecci ad ormeggiare in rada per evitare che si ripetano danni ai natanti e sono stati e saranno causa di enormi danni alle imbarcazioni da turismo attraccate sul molo Pennello oltre che agli stessi pontili;
· Nel 2011 la procura di Trani avvia una indagine per verificare che ci possa essere un nesso tra la distruzione di enormi tratti della utilissima alga Poseidonia e la proliferazione anomala nei periodi estivi dell’alga tossica Ostreopsis
A questa Amministrazione Comunale, quindi, anche la responsabilità dell’enorme danno ambientale che questa opera ha creato al nostro fronte mare; milioni di metri cubi di pietre e cemento hanno invaso, e per sempre, il mare e per sempre hanno danneggiato il nostro paesaggio oltre ad aver fatto più danni economici di quanti ne dovevano arrivare dalla realizzazione del Nuovo Porto. Ai nostri figli stiamo consegnando solo un enorme ECOMOSTRO, privo di un futuro certo e già oggi destinato solo a morte certa.
Legambiente chiede che, a questo punto, chiunque sarà la amministrazione deputata al completamento dell’opera:
· valuti le soluzioni da intraprendere per ripristinare la funzionalità dell’opera con i fondi rimasti a disposizione e nelle condizioni attuali
· completi, con urgenza e nel rispetto delle migliori tecniche disponibili, le attività di bonifica dei fondali dagli ordigni bellici inesplosi e che nel corso di tali attività dovranno essere condotte le necessarie attività di monitoraggio ambientale e di informazione alla cittadinanza su quanto avviene;
· rifaccia la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale su quel che resta da realizzare del progetto originario e si tenga conto degli effetti ambientali delle varianti necessarie
Intanto crediamo che sia giunto il momento che Procura e Corte dei Conti facciano luce su questa enorme truffa a danno delle casse dello Stato e del futuro di questa città.
Il circolo Legambiente di Molfetta
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